RPC è un'azienda piacentina specializzata nella produzione di macchine piegatrici, partner OEM di Universal Robots, e ha integrato i cobot UR nella sua cella di piegatura ottenendo: maggiore produttività, ergonomia e flessibilità, consumi ridotti, accuratezza delle pieghe e ROI rapido.
RPC integra i cobot UR nella piegatura: flessibilità produttività, minimo ingombro. RPC - Revisione Piegatrici e Cesoie è un'azienda di Piacenza specializzata nella produzione di macchine piegatrici. Dal 2008 ha attraversato una crescita costante arrivando oggi ad impiegare oltre 30 persone.
L'azienda è impegnata nello sviluppo di soluzioni chiavi in mano per le aziende che operano nel variegato ambito della lavorazione della lamiera: un tipo di lavorazione che entra nella fornitura tanto dei terzisti, quanto delle aziende del settore del bianco, dell'automotive, della Generai Industry, delle forniture. Il modello brevettato di macchina piegatrice di RPC integra i cobot UR10e di Universal Robots ed è elettroidraulica: un tipo di azionamento che garantisce numerosi vantaggi produttivi. Vediamo nel dettaglio gli elementi che entrano in gioco all'interno della cella.
Cobot: il cobot Universal Robots è responsabile del flusso di carico e scarico della cella. Il modello introdotto della cella è un UR10e, il modello più grande della gamma UR che offre 1.300 mm di sbraccio e oggi, nella versione potenziata, 12,5 kg di portata al polso. Il cobot esegue tutta la parte di manipolazione del componente di lamiera, supportato da due elementi che favoriscono la presa corretta della lamiera e il cambio presa necessario ad eseguire le pieghe successive.
Azzeratore: è l'elemento che sostiene il componente in lamiera e che permette al cobot di eseguire una presa corretta per iniziare la fase di piegatura.
Grazie all'intervento dell'azzeratore il cobot può prendere il componente sempre nella stessa posizione garantendo precisione e ripetibilità della presa e successivamente della posa del pezzo.
Braccetto di ripresa: si tratta di un componente essenziale per favorire il cambio presa del cobot. II braccio robotico prende il componente e lo pone in piega. La piegatrice esegue una prima piega cosiddetta positiva. Molte lavorazioni ne richiedono una seconda, detta negativa. Per eseguire la seconda piega il cobot deve effettuare un cambio di posizione e prendere il pezzo da una diversa angolazione. Il braccetto di ripresa sostiene il componente mentre il cobot si riposiziona e preleva il componente per la seconda piega. Si tratta usualmente di una colonna con ventose che sostengono il pezzo.
Settimo asse: entra in gioco per aumentare l'area operativa del cobot. Le piegatrici hanno infatti una lunghezza variabile che è superiore allo sbraccio del cobot. Il settimo
asse inserisce un grado di libertà extra per il robot collaborativo e ne incrementa l'area d'azione e la superficie frontale di scarico. Lo shuttle, che si avvale di un azionamento a pignone e cremagliera, garantisce un posizionamento preciso del pezzo all'interno della piegatrice. RPC sviluppa i propri settimi assi internamente.
Controllo numerico: l'interfacciamento fra cobot e macchina è sviluppata da Step Automation, parte integrante di RPC, ed avviene tramite PLC. Ogni elemento condivide le
medesime modalità di programmazione per una programmazione rapida ed efficace.
Piegatrice: è il cuore della cella. Le piegatrici RPC, a differenza della maggioranza delle macchine presenti su mercato, sono ibride e dispongono di due diversi azionamenti:
elettrico ed elettroidraulico e questo, come anticipato più sopra, genera un innegabile vantaggio: l'azionamento elettroidraulico permette di evitare sforzi e surriscaldamenti della macchina durante la fase di cambio presa. Le piegatrici RPC sono disponibili in un tonnellaggio che spazia dalle 25 tonnellate per 1,2 metri fino alle 400 tonnellate per 3 metri.